Edoardo Bennato (Non) c’è.

“Per molti sono un cantautorucolo, un qualunquista, un eversivo ma guarda caso, per come lo intendo io, il rock è proprio questo: provocazione.” A parlare, con la lingua veloce come un mitra, è il più controverso dei cantautori italiani, il rinnegato per eccellenza: Edoardo Bennato. È ritornato con un nuovo album, “Non c’è” (Sony Music), il diciannovesimo in studio, a distanza di cinque anni dall’ultimo. Bellissimo il video animato del singolo che dà il nome al disco, realizzato da Marco Pavone. Un disco che mette insieme brani storici e inediti: venti tracce nella versione cd e ventitrè tracce nella versione LP. Otto i brani inediti e quattordici le canzoni di repertorio – tra cui “Mangiafuoco”, “L’isola che non c’è”, “Un giorno credi”, “Salviano il salvabile”, “Cantautore” – che hanno reso Edoardo Bennato uno dei pilastri portanti della musica italiana. Bennato parla di noi e del nostro paese senza mai rinunciare all’ironia e alle favole, attraverso le quali reinventa il mondo indicandoci la strada: “Seconda stella a destra questo è il cammino e poi diritto fino al mattino…”

Bella la copertina.
Mi son sempre disegnato le copertine degli album: “La torre di babele”, “Io che non sono l’imperatore” – con il mio disegno della metropolitana –, “L’uomo occidentale” e anche stavolta. È la prima pagina del giornale di domattina dove gli strilli degli articoli sono i titoli delle canzoni. Questo perché l’album parla di attualità mettendo insieme brani della prima ora, che reputo ancora attuali, con i nuovi.

Oltre a tuo fratello Eugenio in, La realtà non può essere questa, nel disco ci sono: Morgan e Clementino.
Morgan è completamente pazzo e se è possibile ancora più pazzo di me quindi insieme ci divertiamo. Il brano in cui duettiamo, “Perché”, è un’interlocuzione tra due squilibrati a ritmo di rock and roll. Con Clementino invece c’è una grande intesa. Ne “L’uomo nero” siamo partiti dalla minaccia che si faceva ai bambini: “Fai il bravo altrimenti arriva l’uomo nero”, per arrivare a questa infezione che ci contamina tutti: il razzismo.

Chi sono i Dotti medici e i sapienti?
Sono quelli che fanno dei bei discorsi, gli arroganti, i presuntuosi che parlano solo a loro uso e consumo.

Il testo di Bravi ragazzi sembra scritta oggi.
Qualcuno mi ha detto come hai fatto a indovinare il futuro? Non sono un indovino mi limito ad analizzare la realtà e quindi arrivo a delle conclusioni, canzonette che guarda caso rispecchiano la realtà che viviamo ma non è che sia più bravo o intelligente, semplicemente affronto i problemi svincolandomi dai pregiudizi.

Cosa consiglieresti a quel ragazzino del video?
Di verificare le proprie capacità, quindi di andare in giro a suonare per i locali. Verificare le proprie capacità sul campo e poi capire dove andare. Oggi ci sono i talent e le case discografiche anche se ormai contano davvero poco. Insomma ragazzi e ragazze è abbastanza complicato fare il cantautore, forse meglio fare il calciatore anche per le donne visto quanto sta andando forte il calcio femminile.

C’è qualcosa che ti rimproveri?
Forse l’aver sempre inseguito il successo. Il ragazzino del video suona per se stesso, dà emozioni agli altri senza accettare compromessi, rifiutando a priori il contatto con i media, gli imbonitori e i discografici. Lui non cerca il successo. E io lo invidio perché a differenza sua io sin dal primo momento in cui mi misi per strada per farmi ascoltare e anche adesso, lo confesso, ho sempre cercato il consenso.

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