Vedi Napoli e poi muori

Vedi Napoli e poi muori (2006)
di Enrico Caria

Un giornalista satirico e regista napoletano, emigrato a Roma negli anni ‘80 ai tempi della prima guerra di camorra e del terremoto, colpito dal tanto sbandierato Rinascimento della sua città, decide di ritornare a Napoli, ora addirittura candidata ad ospitare “America’s cup”: la più prestigiosa gara di vela del mondo. Business da un miliardo e mezzo di euro. Ma non fa in tempo a godersi il bel centro storico tirato a nuovo che in periferia scoppia la seconda guerra di camorra… Già, esistono due Napoli: una col mare e una senza. Due lati della stessa medaglia che mostra ora il paradiso ora l’inferno. Il golfo col Vesuvio e il Castel dell’Ovo e le periferie senza panorama e senza speranze. A un certo punto i riflettori sono tutti su Napoli nord: Secondigliano, Melito, Scampia, dove gli unici a vedere il mare in lontananza sono gli elicotteri dei carabinieri che sorvolano impotenti la mattanza in corso. Ma quando la guerra di camorra è finita e i riflettori sono spenti, i clan tornano ad espandersi in santa pace.